Marina Drozdova
A LEZIONE DA MARIJA JUDINA
Presentazione di Boris Petrušanskij
RC Edizioni, La Casa di Matriona, Milano 2019, 20 euro
In allegato, un cd di brani musicali eseguiti da Marija Judina
Nei giorni 20-30 marzo 2020, l’autrice – pianista russa della scuola di M. Judina – sarà in Italia e ha dato la sua disponibilità a presentare il volume con un incontro-audizione-concerto rivolto in modo particolare a studenti e docenti di musica, che metta in luce le peculiarità del pianismo e della didattica di Marija Judina, oltre a presentarne brevemente la personalità e la cultura.
Presentazione del volume
Nel novembre 2020 ricorrono 50 anni dalla morte di Marija Judina (1899-1970), la leggendaria pianista russa che «commosse Stalin».
Le pubblicazioni apparse su di lei, le incisioni dei suoi concerti hanno suscitato un grande coinvolgimento umano e l’hanno resa una vera e propria «icona» anche in Italia, superando la ristretta cerchia degli specialisti e giungendo fino al grande pubblico. Il libro di Giovanna Parravicini, Marija Judina. Più della musica, edito nel 2010, si è rapidamente esaurito. Ermanno Olmi stava lavorando a un film su di lei quando l’ha colto la morte, e la sua figura compare anche in un film satirico (di tutt’altro genere) come Stalin è morto, se ne fa un altro, di Armando Iannucci.
Diplomatasi al conservatorio di Leningrado nel 1921, la Judina ai avvia a una brillante carriera concertistica insieme a un’intensa attività didattica (pianoforte specializzato, musica da camera), stringendo una rete sempre più vasta di amicizie con personalità del mondo della musica in patria e in tutto il mondo, da Šostakovič a Neuhaus a Bernstein e Stravinskij – per citare solo qualche nome. Non ha tuttavia vita facile: il suo carattere intransigente, la sua fede cristiana e la sua inesauribile sollecitudine nei confronti di chi le sta intorno le valgono l’ostracismo della cultura ufficiale e gradualmente la allontanano dalle sale da concerto e dall’insegnamento. La cerchia dei suoi interessi e delle sue passioni è estremamente vasta, oltrepassa l’ambito strettamente musicale per spaziare in tutti i campi della cultura: grande estimatrice di Solženicyn, fra i suoi amici più cari ci sono Bachtin e Pasternak, che sceglie di leggere in pubblico proprio a casa della pianista, per la prima volta, alcuni capitoli del Dottor Živago.
Questa sua sensibilità umana e culturale, oltre al desiderio di comprendere sempre più in profondità l’«anima» dell’arte e della musica si ripercuotono sul suo pianismo e sul suo metodo didattico. Proprio questo aspetto fondamentale della sua personalità, rimasto finora un po’ in ombra, assume particolare risalto nel volume della sua allieva e collega Marina Drozdova.
Il testo A lezione da Marija Judina, che ripercorre la biografia artistica, le passioni musicali, il pianismo, il lavoro nella classe di musica musica vocale e strumentale da camera di questa straordinaria figura, vuol rispondere a domande: che cosa fa la grandezza della Judina pianista, o meglio – come diceva lei – musicista? Come «andare a lezione» da lei, per imparare a sentire e rivivere la musica con la sua stessa potenza e profondità? È un libro per chi studia musica, ma anche per chi vuole imparare ad ascoltarla. Per chi vuole capire in che rapporto stia il vibrare dell’anima con la creatività artistica.
Contenuto del CD
Brani solisti
1. W.A. Mozart. Fantasia in re minore K397 (5.21). Incisione 6.10.1951.
2-4. L. van Beethoven. Concerto n. 5, op. 73 (Allegro, 18.43; Adagio un poco mosso, 9.07; Rondò. Allegro, 9.39). Incisione 16.12.1950.
5-8. M. Musorgskij. Meditazione (4.41). Lacrima (3.21). Sogno (4.59). Scherzo (5.30). Incisione 9.09.1949; 4.04.1950.
Per due pianoforti
9. W. Lutosławski. Variazioni sul tema di Paganini (5.54). Con M. Drozdova. Incisione 3.03.1964.
10-14. P. Hindemith. Sonata (Glockenspiel, 2.50; Allegro, 3.41; Canone, 4.35; Recitativo, 3.09; Fuga, 5.21). Con M. Drozdova. Incisione 1969.
Musica da camera
15-17. S. Prokof’ev. Sonata per violoncello e pianoforte, op. 119 (Andante, 11.46; Moderato – Andante dolce, 4.29; Allegro ma non troppo, 7.53). Con Lev Evgrafov. Incisione 21.02.1966.
18-20. P. Hindemith. Sonata per viola e pianoforte, op. 11 n. 4 (16.03). Con Fedor Družinin. Incisione 1959-1965.
21-23. S. Taneev. Quartetto in mi maggiore per pianoforte, violino, viola e violoncello (Allegro brillante, 11.55; Adagio piuttosto largo. Allegro agitato. Adagio, 9.24; Finale. Allegro molto, 14.04). Con D. Cyganov, V. Šrinskij, V. Borisovskij, S. Šrinskij. Incisione 1953.
24-27. J. Brahms. Quartetto n. 2 per pianoforte, violino, viola e violoncello (46.03). Con D. Cyganov, F. Družinin, S. Šrinskij. Incisione 10.12.1968.
28-32. F. Schubert. Quintetto per pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso in la maggiore, op. 114, D.667 (La trota) (Allegro vivace, 11:15; Andante, 7:06; Scherzo. Presto, 3:28; Tema. Andantino. Variazioni I-V. Allegretto, 7:33; Finale. Allegro giusto, 4:59). Con il «Quartetto Beethoven»: D. Cyganov, V. Borisovskij, S. Šrinskij, V. Chomenko. Incisione
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